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È possibile essere rimborsati di ciò che si spende, per fare ciò che ci fa stare bene?
Negli ultimi anni, sempre più aziende si stanno rendendo conto dell’importanza di investire nel benessere psicofisico dei propri dipendenti, fornendo – attraverso piani di Welfare Aziendale – una serie di benefit; e tra i più apprezzati spicca proprio il rimborso delle attività sportive: una soluzione che coniuga salute, motivazione e vantaggi fiscali.
Ma quali spese sportive sono davvero rimborsabili? Come funziona il rimborso e chi ne ha diritto? Scopriamolo insieme.
Alcune spese sportive possono essere rimborsate tramite il Welfare Aziendale, ma solo rispettando alcune condizioni precise.
La normativa italiana stabilisce infatti che solamente determinati benefit aziendali possano essere erogati, senza generare reddito imponibile per il dipendente.
Nel caso delle spese sportive, la rimborsabilità è generalmente legata a:
Tuttavia, non esiste una regola precisa, sta sempre all’azienda decidere come strutturare il proprio piano in modo diverso, inserendo o escludendo determinate spese.
Ottenere il rimborso è più semplice di quanto si pensi. Generalmente, il processo prevede solo 3 passaggi:
Le aziende possono scegliere se erogare il rimborso in forma diretta (rimborso economico) o indiretta (voucher o convenzioni con centri sportivi).
Le spese rimborsabili variano in base al piano di Welfare adottato, ma generalmente includono:
È fondamentale ovviamente che le strutture siano regolarmente registrate e che rilascino ricevute fiscali valide.
Le spese in contanti e quindi non documentate o presso centri non autorizzati non possono essere rimborsate.
Tramite il Welfare Aziendale le aziende possono decidere di consentire ai propri dipendenti di usufruire di benefit non monetari, con un doppio vantaggio: sia per sé (minor tassazione e deducibilità fiscale) sia per il lavoratore, che può risparmiare su attività che incidono ovviamente anche sulla sua salute, su un sano equilibrio vita-lavoro e che influiscono quindi anche sulla sua produttività in ufficio.
Nel caso delle attività sportive, il rimborso rappresenta una forma concreta di incentivazione alla salute e all’equilibrio; non a caso, le imprese più attente al benessere psicofisico del personale offrono spesso anche abbonamenti a palestre (talvolta anche aziendali) e corsi sportivi, per favorire e tenere alta la produttività e il morale dei team.
Una delle domande più comuni riguarda tra le altre cose anche la rimborsabilità delle attività sportive dei figli.
La risposta è sì, sono rimborsabili e non solo quelle scolastiche.
Il rimborso delle attività sportive tramite il Welfare Aziendale non è necessariamente limitato a quelle svolte nell’ambito scolastico; in generale, può coprire una varietà di attività, comprese quelle sportive, purché siano inserite all’interno del piano approvato.
Le attività sportive rimborsabili potrebbero includere quindi corsi, abbonamenti in palestra, iscrizioni a eventi sportivi, e simili, e non è obbligatorio che queste attività siano strettamente legate a un contesto scolastico.
Se l’attività sportiva è legata a iniziative educative o formative, come nel caso di sport praticati in ambito scolastico o accademico, potrebbe essere però più facilmente giustificata, nonostante non sia un requisito esclusivo per il rimborso.
Può essere quindi decisamente utile verificare con un consulente del lavoro o con l’amministratore del piano di Welfare le specifiche condizioni e opportunità.
In alcuni casi, possono essere infatti rimborsabili anche attività extrascolastiche, purché strutturate e svolte presso enti o associazioni riconosciute, come:
Le attività devono in ogni caso sempre essere documentate e riguardare figli fiscalmente a carico del dipendente.
Sì, ma con alcune limitazioni.
Molti piani Welfare moderni prevedono rimborsi per attività sportive praticate direttamente dal dipendente, come:
Tuttavia, purtroppo ad oggi non tutte le aziende lo prevedono: è sempre bene consultare il regolamento Welfare interno per sapere quali sport rientrano nella lista dei benefit rimborsabili.
Oltre allo sport, il Welfare Aziendale copre anche molte altre attività da svolgere durante il tempo libero.
Il welfare che supporta il tempo libero si sta trasformando in un vero e proprio ecosistema di servizi, capace di rispondere ai reali bisogni reali delle famiglie e dei singoli lavoratori.
Il rimborso delle attività sportive tramite il welfare aziendale è un’occasione da non perdere per chi ama lo sport e vuole tenersi in forma, trovando il giusto equilibrio tra lavoro e benessere.
Finalmente una forma di incentivo sempre più diffusa, che premia lo stile di vita attivo e sano!
Se lavori in un’azienda che offre un piano di Welfare, informati subito sulle possibilità di rimborso per te e per i tuoi figli. Il tuo sport preferito potrebbe costarti… molto meno di quanto pensi!
